Finalmente è arrivata l’estate, dirà qualcuno. Finalmente è arrivata la prestazione che aspettavo ormai da tanto tempo, dirò invece io. E non solo per il terzo posto di Alvise che finalmente lo vede salire su quel podio a cui tanto ambiva, ma quanto per la prestazione generale della squadra. Ma partiamo dall’inizio. Siamo in
Fa un incredibile caldo , o forse è meglio dire che fa un caldo a cui non siamo ancora abituati. Parto io per primo questa volta, allo 02. Tutto bene, ottima prestazione se solo non mi levassero la lanterna numero 7. Vabbè, pazienza. Arrivo stracotto, ma già senza farmi respirare Fede mi salta addosso con la notizia di Alvise provvisoriamente al primo posto. Primo posto che diventerà un grande e definitivo terzo gradino. Lo abbraccio commosso e contento e me lo tengo abbracciato a lungo. Ma non c’è solo lui. Fede con un straordinario quarto posto in WE (e non importa se mancavano un paio di atlete impegnate agli europei). A noi interessa che sia arrivata a soli
Qualche notiziola a margine. Gara sociale il 27 quasi sicuramente a Nove (altre sedi sono troppo lontane), trovata la sede del ritiro di agosto (un ritiro che più isolato non si può) :
E domenica tutti A Revine, al tour trevigiano. L’incasso della gara andrà ai ragazzi che parteciperanno alla trasferta svedese. Quindi: CERCATE DI ESSERCI TUTTI.
Il Ranocchio NEW
A.S.D.O. G. Galilei
lunedì 7 giugno 2010
FINALMENTE….
lunedì 24 maggio 2010
LA SQUADRA CHE NON C’E’ PIU’
E’ doloroso dover ammettere una sconfitta, ma mi sono visto scivolare tra le dita una squadra con la stessa facilità con cui si beve un bicchiere d’acqua. Se andiamo ad analizzare gli ultimi 4/5 mesi la situazione è andata peggiorando in maniera incredibile. Sotto i miei occhi e senza che riuscissi neanche a muovere un dito.
Perché tutto questo? Che giustificazioni vi possono essere dietro questa improvvisa debacle? A sentire i ragazzi di giustificazioni ve ne sono a iosa. A parlare con chi vive a contatto diretto con loro la situazione sembra determinata dalla immaturità che essi dimostrano di fronte ad ostacoli che, come tutti i giovani di oggi, non vogliono affrontare. Oppure che non sono in grado di affrontare.
Sia chiaro che sono tutti ragazzi di ottime qualità morali, con cui si sta bene assieme, con cui si ride con grande allegria.
Ma poi se vai a guardare nel fondo delle loro personalità ti accorgi della grande fragilità che li attraversa. Non vogliono assumersi responsabilità, non riescono ad organizzarsi la vita e si trincerano dietro la più facile delle scuse: la scuola. Come se il mondo si fermasse quando uno va a scuola. Domenica, andando a visionare la zona del ritiro di fine agosto, ho avuto una lunga chiacchierata con una persona di grande onestà intellettuale e anche lui mi confortava in questa idea. Lui, anzi, coniava per l’occasione una frase che la dice lunga: sono dei “fancazzisti”. Fino a quando con l’acqua alla gola non si mettono a remare come dei pazzi per rimettere la barca in rotta. Sono privi di passioni, vivono alla giornata, non si programmano il tempo, non riescono a darsi delle priorità. Speravo di aver creato un minimo di mentalità da uomo di sport, speravo di aver loro trasmesso il senso della fatica, del sacrificio, la fiducia in loro stessi, la capacità di lottare contro i propri limiti. Invece mi accorgo di aver quasi “perso del tempo”, se addirittura non sono riuscito neanche a conquistare la loro fiducia, al punto di non aver il coraggio di confidarmi le loro difficoltà.
lunedì 10 maggio 2010
ANCHE NOI COME IL METEO
lunedì 22 febbraio 2010
UN 2010 PARTITO MALE
di Gianpietro Mazzeni